
Ho deciso di investire un po’ di tempo per condividere con te alcune riflessioni che potrebbero esserti utili riguardo lo stress. Se sei un professionista del settore o se semplicemente ti interessa l’argomento, ti consiglio di arrivare fino in fondo. Buona lettura!
Psicologi, medici, posturologi, allenatori e tanti altri hanno la necessità di comprendere a fondo cosa sia lo stress. Ma cosa c’entra con l’allenamento sportivo? Beh, prendiamo il caso di un allenatore: per determinare il carico interno di un atleta, non deve considerare solo il carico fisiologico legato all’allenamento, ma anche il carico emotivo. E questo è molto più difficile da misurare, poiché lo stress emotivo è generato dai nostri pensieri e dalle nostre emozioni.
Le Domande Fondamentali sullo Stress Emotivo
Ci sono tre domande cruciali che dovremmo farci quando parliamo di stress emotivo:
- Dove risiede lo stress emotivo?
- Perché si genera?
- Come intervenire per gestirlo?
La sensazione soggettiva di stress sembra inevitabile in molte circostanze, ma la scienza non ha ancora una risposta definitiva su dove si origino i sentimenti che generano questa sensazione di stress. Quando lo stress è fisico – come nel caso del dolore o della fame – una parte del nostro cervello, l’ipotalamo, innesca la produzione di ormoni chiamati glucocorticoidi, che mediano la nostra risposta allo stress. Ma quando si tratta di stress psicologico o emotivo, che dire?
Lo Stress Emotivo: Dove Risiedono le Emozioni Negativi?
Lo stress psicologico, noto anche come stress emotivo, non sempre ha la stessa origine dello stress fisiologico. La scienza ha ancora molte risposte da trovare, ma alcuni studi suggeriscono che il legame neurobiologico dello stress emotivo potrebbe risiedere in una parte diversa del cervello rispetto a quella che media la risposta fisiologica allo stress.
Studi passati su animali e esseri umani hanno suggerito che l’ippocampo, una regione del cervello che regola memoria, emozioni e pensiero, possa essere coinvolto nello stress emotivo. Sebbene i legami tra ippocampo e stress siano stati ampiamente studiati, la natura di questo legame resta ancora poco chiara.
La Nuova Prospettiva: Lo Studio dell’Università di Yale
Un nuovo studio condotto all’
Università di Yale ha fatto luce su questo meccanismo, offrendo una prospettiva innovativa sullo stress. I ricercatori hanno coinvolto 60 adulti sani, sottoponendoli a una serie di immagini progettate per suscitare risposte emotive come rabbia, disgusto, paura e tristezza, alternate a scene rilassanti. Durante l’esperimento, è stata misurata l’attività cerebrale dei partecipanti tramite risonanza magnetica funzionale (fMRI), insieme a un’auto-valutazione dei livelli di stress percepiti.
Le Reti Neurali e lo Stress: Il Legame Tra Ippocampo e Altri Sistemi Cerebrali
I risultati hanno mostrato che l’attività più elevata nell’ippocampo, connesso ad altre aree cerebrali come l’ipotalamo, la corteccia para-ippocampale e il giro temporale inferiore, era associata a livelli più elevati di stress percepito dai partecipanti. Queste connessioni cerebrali rappresentano una “rete negativa”, dove l’attività maggiore corrisponde a un maggiore livello di stress.
D’altro canto, le connessioni tra l’ippocampo e altre aree cerebrali, come la corteccia prefrontale dorsolaterale (dlPFC) e il cervelletto, formano una “rete positiva”. Un’attività elevata in queste aree cerebrali è stata associata a livelli più bassi di stress. I risultati suggeriscono che il livello complessivo di stress di una persona dipende dall’interazione tra queste due reti, che si combinano in modo adattivo per modulare i sentimenti di stress.
Come Intervenire per Gestire lo Stress Emotivo
Ora che abbiamo compreso meglio da dove deriva lo stress e come si manifesta nel cervello, è importante parlare di come intervenire per ridurlo e gestirlo al meglio. A mio avviso, ci sono tre vie principali per farlo:
1. Monitorare la Variabilità Cardiaca (HRV)
Monitorare costantemente la variabilità cardiaca (HRV) è uno dei modi più oggettivi per misurare lo stato del nostro sistema nervoso autonomo. Utilizzando vari parametri come le frequenze VLF, LF, HF, possiamo ottenere un quadro preciso del nostro stato di stress e identificare su quali aree intervenire.
2. Agire sul Sistema Nervoso Autonomo
Esistono diverse strategie per agire direttamente sul nostro sistema nervoso autonomo e riportare l’equilibrio. Tecniche come la mindfulness, la meditazione, gli esercizi respiratori e una buona igiene del sonno sono tutte pratiche che aiutano a ridurre lo stress. In particolare, se hai a che fare con atleti, è importante integrare anche l’alimentazione, che gioca un ruolo cruciale nella funzione vagale (come nel caso del microbiota intestinale).
3. Esercizio Fisico: L’Anti-Stress per Tutti
Per le persone che non sono atleti, l’esercizio fisico può rappresentare l’anti-stress per eccellenza. Numerosi studi hanno dimostrato gli effetti positivi dell’esercizio fisico sulle funzioni dell’ippocampo e sul benessere emotivo in generale. Se stai cercando un modo efficace per contrastare lo stress emotivo, fare attività fisica regolare potrebbe essere la chiave.
Raccomandazione Finale: Affidarsi a Professionisti
Infine, una raccomandazione importante: affidati esclusivamente a professionisti per la gestione dello stress emotivo. Se stai affrontando un periodo particolarmente stressante o hai bisogno di un supporto per gestire le tue emozioni, è fondamentale cercare il parere di esperti qualificati.
Scrivimi per avere delle strategie e gestire il tuo stress in gara o nell’attività quotidiana!